La Fondazione Pubbliche Assistenze festeggia dieci anni

10 anni di fondazione Pas12 presìdi, 220 medici, 100.000 soci, 20.000 prestazioni mensili

Alla Regione: “Sulle Case della Comunità pronti a fare la nostra parte”. Una proposta anche sul “modello competitivo”

Una grande crescita nel territorio per il sistema di assistenza ambulatoriale e diagnostica noprofit rivolta a cittadini e aziende. Mutualità, sussidiarietà, tariffe sociali e tempi di attesa pari a zero. Oggi alla TuscanyHall un convegno sul futuro della sanità di comunità e le proposte alla Regione sul progetto delle “Case della Comunità”

Dieci anni al servizio del territorio fiorentino per offrire servizi sanitari e assistenziali di qualità integrati con il sistema sanitario pubblico. La Fondazione Pubbliche Assistenze festeggia la prima decade di attività, contraddistinta da una crescita costante che la pone oggi come uno dei principali soggetti no profit che può svolgere un ruolo chiave nella gestione della sanità al fianco del sistema pubblico.

I dieci anni di vita della Fondazione, nata nell’agosto del 2012 con l’inaugurazione dei primi due ambulatori della Rete PAS a Scandicci e a Firenze Isolotto, sono stati celebrati venerdì 30 settembre, con il convegno “Pubbliche Assistenze e Rete Pas: la comunità per la salute, oggi e domani”, che si tiene dalle ore 17.30 presso il TuscanyHall di Firenze (via Lungarno Aldo Moro 3).

All’evento hanno preso parte l’assessore alla sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini; l’assessora al Welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro; rappresentanti della Direzione Generale USL Toscana Centro; il presidente della Fondazione PAS, Mario Pacinotti; il direttore generale della Fondazione Pas, Riccardo Corsi; Luca Gori, della Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa; Paolo Pezzana, sociologo e ricercatore. In collegamento da remoto interverrà il presidente nazionale Anpas, prof. Fabrizio Pregliasco.

Per la Fondazione PAS si è trattato di un importante momento di confronto pubblico per presentare innanzitutto alla comunità fiorentina i numeri significativi raggiunti in questi primi anni di intenso sviluppo della Rete. Inoltre è stata l’occasione, grazie all’esperienza acquisita sul campo, alla particolare forma e alle peculiarità della Fondazione, per lanciare alla pubblica amministrazione e ai decisori dell’area metropolitana di Firenze alcune proposte di percorsi condivisi per l’attuazione della riforma della sanità territoriale prevista dal Pnrr.

Le proposte della Fondazione PAS alla Regione Toscana per una riforma condivisa della sanità territoriale

Forte del ruolo e delle competenze acquisite, in questo importante anniversario la Fondazione PAS, insieme alle Pubbliche Assistenze, ha sottoposto alla Regione Toscana un documento programmatico in cui si richiamavano principi presenti nello Statuto e nella normativa regionale: la “sussidiarietà orizzontale” e il ricorso alla co-programmazione e co-progettazione come modalità fisiologiche di relazione tra Pubblica amministrazione e Terzo Settore. L’obiettivo della Fondazione e delle Pubbliche Assistenze è quindi quello di avviare insieme alla Regione un percorso di condivisione delle scelte relative all’attuazione della riforma della sanità territoriale prevista dal Pnrr. In particolare la Fondazione chiede che gli enti del Terzo Settore siano coinvolti più direttamente nella programmazione, progettazione e gestione delle “Case della Comunità”, evoluzione del progetto “Casa della Salute”. Chiede anche che i Distretti sanitari e le Società della Salute, prima di realizzare nuove strutture, valutino prioritariamente la disponibilità e la capacità degli enti del Terzo Settore di contribuire alla diffusione del modello delle “Case della Comunità” e, nel caso siano valutate positivamente, di procedere con avviso pubblico coinvolgendo le organizzazioni di zona del Terzo Settore. Nella costruzione del modello di “Case della Comunità” Fondazione PAS e le Pubbliche Assistenze collegate possono offrire un significativo potenziamento della rete di assistenza domiciliare integrata.

Secondo la Fondazione, infatti, le organizzazioni che già operano sul territorio hanno livelli organizzativi elevati, esperienza e titolarità di rapporti convenzionali con le PA toscane; un’ampia base di soci e un rapporto di fidelizzazione e mutualità; un ampio numero di presìdi e una capillare diffusione territoriale dei servizi assistenziali con strutture fisiche, beni strumentali e risorse professionali e umane già presenti.

“Sono elementi che innegabilmente costituiscono una risorsa per l’intero sistema sanitario regionale e che permetterebbero di far sì, tra le altre cose, che le Case della Comunità non diventino un luogo di mera integrazione fisica dei servizi, ma spazi di integrazione sociale – afferma il presidente della Fondazione PAS, Mario Pacinotti -. Spazi in cui interagiscono amministrazioni, associazioni, enti del Terzo Settore. Spazi quindi in grado di rispondere a bisogni di tipo diversificato che rappresentino la Sanità nella sua accezione più alta di Bene Comune. La Sanità deve continuare ad essere ritenuta a pieno titolo uno di quei beni utili e utilizzabili da tutti i membri appartenenti ad una comunità. Un bene accessibile a tutti e da tutelare e difendere da logiche di mercato dettate esclusivamente dalla ricerca del profitto. Riteniamo che vadano difese prima di tutto le formazioni sociali che da secoli si prendono cura del territorio, della comunità e della sanità”.

“Alla luce del PNRR e di quanto previsto dal DM 77/22 – dichiara Alessandro Sergi, direttore dello Staff della direzione sanitaria – l’AUSL Toscana centro è impegnata nel processo di riorganizzazione della Rete sanitaria e sociosanitaria territoriale al fine di attuare quanto previsto dalle suddette riforme nell’ottica di potenziare le risposte territoriali di prossimità. L’Azienda sanitaria conferma il suo impegno nel promuovere le risposte ai fabbisogni di salute delle singole comunità e nel favorire l’accesso ai servizi nelle differenti realtà”.

La Fondazione intende poi rivolgere agli interlocutori della sanità pubblica alcune richieste specifiche che riguardano il sistema delle convenzioni con gli istituti privati. In particolare:

  • Il superamento, a partire dalla scadenza dell’attuale accordo con gli istituti privati del cosiddetto “tetto storico”, cioè di somme assegnate annualmente ai convenzionati, indirizzando invece tutte le risorse sul “modello competitivo”, in cui l’utente può prenotare direttamente all’istituto a cui rivolgersi. In questo modo si assicurerebbe maggiore aderenza alla libera scelta del cittadino.
  • L’esclusione dal modello competitivo di quelle realtà periferiche rispetto all’area metropolitana, in cui l’assegnazione di specifici budget economici, specie agli enti del no profit, è stata il frutto di accordi territoriali in cui sono stati riorganizzate di conseguenza le attività dei distretti sanitari, non avendo per loro natura quei territori una attrattività di utenti sul loro territorio e configurandosi invece a tutti gli effetti come presìdi di continuità dei servizi territoriali.
  • Meccanismi che stimolino tutti gli istituti ad inserire sulle disponibilità del modello competitivo anche le prestazioni meno remunerative, in particolare le visite specialistiche.

I numeri di dieci anni di Fondazione Pubbliche Assistenze.

La Fondazione è nata nel 2012 dalla volontà di Humanitas Scandicci e Humanitas Firenze di dare risposta a un contesto sociale stravolto dalla crisi economica e dai tagli ai servizi socio-sanitari. Fu creato perciò un nuovo soggetto no profit capace di progettare e realizzare servizi sanitari e assistenziali di qualità in integrazione con il servizio sanitario pubblico, mantenendo intatta la mutualità tipica delle organizzazioni di volontariato e con lo scopo di garantire alla cittadinanza non solo singole prestazioni sanitarie ma anche veri e propri percorsi di cura interdisciplinare.

Oggi la Fondazione, con il marchio RETEPAS–centri medici del no-profit, eroga servizi sanitari e socio-sanitari, in particolare prestazioni mediche specialistiche di diagnostica e prestazioni socio-sanitarie ed infermieristiche sulle 24 ore, anche domiciliari, sia per i singoli cittadini sia per le aziende.

Straordinario è stato in questi primi anni l’ampliamento della Rete, che ha visto quintuplicare i presìdi, più che raddoppiare i dipendenti, più che triplicare i soci, triplicare i professionisti sanitari, più che triplicare le prestazioni mensili, quadruplicare le apparecchiature elettromedicali a disposizione.

  • Da 2 ambulatorisi è arrivati oggi a 12 presìdi in 7 diversi Comuni della Città Metropolitana (4 ambulatori a Firenze, poi a Greve in Chianti, Montelupo Fiorentino, Pontassieve, Campi-Signa, Montespertoli, 3 a Scandicci – di cui uno di prossima apertura), dove si svolge attività di diagnostica specialistica, clinica e riabilitativa.
  • Da 68 dipendenti si è passati agli attuali 162.
  • Dai circa 30.000 soci del 2012 siamo oggi a circa 100.000.
  • Dagli 80 medici impegnati nelle strutture si è arrivati a 220.
  • Dalle circa 6.000 prestazioni mensili (Rx, Rmn, Tac, Ecografie, visite specialistiche, cicli riabilitativi, etc…) si sono raggiunte le circa 20.000.
  • Dalle iniziali 300 si è passati a una dotazione di 1.166 apparecchiature elettromedicali.
  • Da circa 2.800 ore settimanali di agende di prenotazione gestite a circa 11.600.

Fondazione PAS continua ad erogare servizi secondo i principi della mutualità e della sussidiarietà, ponendo particolare attenzione alle esigenze delle fasce più fragili della popolazione – mediante l’applicazione di tariffe sociali e tempi d’attesa pari a zero– e ai bisogni inespressi della comunità, intercettati grazie ad un radicamento territoriale molto forte.

La Fondazione Pubbliche Assistenze festeggia dieci anni