Non solo il certificato per lo sportivo: la prevenzione passa anche da come si svolge la visita non agonistica

Dottor Massimiliano Gabellini, medico sportivo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio Rete PAS “Le Piagge”

Dott. Massimiliano Gabellini

Fare attività sportiva garantisce notevoli benefici sia per la salute fisica che per quella mentale: rafforza il sistema cardiovascolare, contribuendo alla prevenzione di patologie cardiache, aumenta i livelli del colesterolo “buono” (colesterolo HDL), diminuisce i livelli di glicemia, riducendo il rischio di insorgenza del diabete di tipo 2, abbassa la pressione arteriosa, rinforza la muscolatura e la struttura ossea (soprattutto nei bambini e negli adolescenti e diminuisce i livelli di depressione e di ansia). Rete PAS, all’interno dei propri ambulatori, porta avanti una scelta unica e significativa, rispetto a molte altre strutture, per chi deve ottenere il certificato medico-sportivo non agonistico sopra gli undici anni: la presenza della prova da sforzo, che garantisce un’idoneità sicura e monitora accuratamente la salute cardiovascolare della persona.

Come si svolge la visita medico-sportiva non agonistica e come cambia a seconda dell’età?

Per prima cosa il dottore redige un’anamnesi accurata del paziente, utile per l’individuazione di patologie e di fattori di rischio. Successivamente, a seconda dell’età, la visita si divide in tre categorie:

  • Fino ai 10 anni o per chi pratica sport leggeri (ad esempio, pilates o yoga): viene auscultato il cuore, misurata la pressione arteriosa ed eseguito un elettrocardiogramma a riposo (ECG).
  • Dagli 11 fino ai 39 anni: vengono eseguiti un elettrocardiogramma a riposo e lo step test, una prova da sforzo della durata di tre minuti, che consiste nel salire e scendere un gradino alto circa cinquanta centimetri a un ritmo costante. Durante lo svolgimento dello step test si monitora l’attività cardiaca.
  • Sopra i 40 anni: vengono eseguiti un elettrocardiogramma a riposo e il test al cicloergometro, una prova da sforzo che consiste nel pedalare su una cyclette a carichi di lavoro sempre più crescenti. Durante lo svolgimento del test al cicloergometro si misura la pressione arteriosa e si monitora l’attività cardiaca.

L’esecuzione della prova da sforzo, all’interno delle strutture Rete PAS, nei casi indicati sopra, è un esame che non è previsto dal Decreto Ministeriale 8/8/2014. Si tratta di una scelta importante e ben ponderata.

La visita medico-sportiva non agonistica che eseguiamo segue i criteri minimi stabiliti dal Decreto Ministeriale 8/8/2014. Questo decreto prevede, per ottenere il certificato, la misurazione della pressione arteriosa e l’aver effettuato, almeno una volta nella vita, un elettrocardiogramma a riposo, mentre per chi ha superato i 60 anni di età e presenta fattori di rischio cardiovascolare, è necessario effettuare annualmente un elettrocardiogramma a riposo.
A parer mio e degli altri Direttori Sanitari, questo protocollo non è sufficiente per garantire l’idoneità sportiva e raggiungere l’obiettivo di prevenzione che noi, Rete PAS, ci prefiggiamo per le attività fisiche di livello moderato o intenso. Per essere più specifici, la prova da sforzo al cicloergometro è particolarmente utile per le persone sopra i 40 anni, poiché è l’unico esame non invasivo che permette di diagnosticare precocemente la cardiopatia ischemica. Inoltre, consente di rilevare la presenza di aritmie e di conseguenza individuare eventuali cardiopatie congenite. Senza dimenticare che la misurazione dei valori pressori durante la prova da sforzo permette di identificare la presenza di una possibile sindrome ipertensiva.

In sintesi, questa scelta è rivolta soprattutto alla persona, che acquisisce la sicurezza di essere veramente idonea all’attività sportiva e può conoscere informazioni importanti sulla propria salute.

Assolutamente sì. La prova da sforzo permette di valutare come si comporta il cuore di un atleta durante un aumento del carico di lavoro ed evidenzia eventuali patologie non riscontrabili con l’elettrocardiogramma basale. Ma non solo: è utile anche per i nostri bambini. Per questo abbiamo introdotto lo step test anche per i bambini che hanno compiuto 11 anni. Questa età non è scelta a caso: nel caso dello sport più diffuso a livello nazionale, il calcio, purtroppo abbiamo una discrasia importante: ci sono bambini che devono fare la visita medico-sportiva agonistica nella stagione sportiva in cui compiono 12 anni, mentre i bambini nati nello stesso anno, ma dal primo di luglio in poi, necessitano soltanto dell’elettrocardiogramma basale. Una disparità di valutazione che noi, Rete PAS, abbiamo eliminato.

 

Non solo il certificato per lo sportivo: la prevenzione passa anche da come si svolge la visita non agonistica

Dott. Massimiliano Gabellini

Medicina dello sport

Il Dottor Massimiliano Gabellini, dopo aver conseguito la specializzazione in Medicina dello Sport presso l’Università degli Studi di Firenze, ha frequentato un Master in Posturologia Clinica. Abilitato agli interventi di emergenza territoriale con il 118, nel corso della sua carriera professionale si è perfezionato nel trattamento delle patologie muscolo-scheletriche. Ha ricoperto il ruolo di medico sociale della Fiorentina Women, della Fiorentina primavera e Under 17, ed è stato inoltre membro dello staff medico della Nazionale Under 18 femminile.

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