Diagnosi precoce, i 12 campanelli d’allarme per le donne

L’AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ha pubblicato un elenco di 12 “campanelli d’allarme” per le donne:

  1. Gonfiore addominale: la pancia molto gonfia, accompagnata da dolore addominale o pelvico, difficoltà urinarie e sensazione di pienezza anche dopo aver consumato poco cibo, potrebbe essere indicatore di patologie tumorali ovariche in fase iniziale.
    È possibile tuttavia che gli stessi sintomi siano il segnale di malattie molto più benigne, come il colon irritabile: a dirimere ogni dubbio spesso basta un’ecografia addominale.
  2. Cambiamenti a carico del seno: Oltre alla presenza di noduli è fondamentale non sottovalutare altri sintomi, come l’arrossamento persistente della cute e l’ispessimento della pelle. Anche i cambiamenti a carico del capezzolo meritano una certa attenzione, come le modifiche della forma e la perdita di sangue, siero o latte (non in fase di allattamento).
  3. Perdita di peso immotivata: un dimagrimento eccessivo in assenza di una dieta o di un aumento dell’esercizio fisico merita di essere indagato a fondo. Prima però di pensare a un tumore, bisogna escludere altre patologie più comuni, come un disturbo della tiroide oppure una patologia gastrointestinale.
  4. Perdite di sangue tra due cicli: Qualsiasi perdita di sangue al di fuori delle mestruazioni merita un controllo ginecologico, soprattutto durante la menopausa.
  5. Alterazioni della pelle: oltre alle variazioni dei nei è bene preoccuparsi anche dei cambiamenti nella pigmentazione della cute e del suo aspetto (come un eccessivo rossore). Se i sintomi permangono oltre le 6-8 settimane è necessario consultare un dermatologo.
  6. Sanguinamenti non comuni: la presenza di sangue nelle feci e nelle urine, richiede approfondimenti specifici. Nel primo caso è utile ricorrere all’ecografia addominale o più spesso, alla colonscopia, che permette di fugare ogni dubbio. La presenza di sangue nelle urine richiede invece un esame delle stesse e un’ecografia renale.
  7. Se cambia qualcosa in bocca: se fastidi come una piccola piaga, un “brufolo” sulla lingua, una escoriazione delle gengiva non scompaiono nel giro di qualche giorno è il caso di farsi controllare da un medico. Le patologie alla bocca sono infatti in aumento tra le donne, anche a causa dell’abitudine al fumo e al consumo di alcolici. Individuare precocemente un’alterazione della mucosa o della gengiva consente di evitare cure invasive, chirurgie demolitive e gravi difficoltà conseguenti.
  8. Dolore: un dolore sordo e continuo può essere un campanello d’allarme da non sottovalutare. Il dolore osseo, ad esempio, merita sempre un approfondimento se non scompare nel giro di qualche settimana.
  9. Febbre persistente: la febbre, almeno in fase iniziale, non è un sintomo tipico delle malattie oncologiche. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbe capitare che determinate patologie alterino i sistemi di controllo della temperatura corporea, come nel caso di tumori del fegato e del pancreas.
  10. Stanchezza: qualsiasi senso di spossatezza prolungato, che duri oltre due settimane in assenza di una situazione oggettiva che lo giustifichi, deve essere riferita al medico. La stessa anemia potrebbe fungere da campanello d’allarme per una malattia più seria.
  11. Linfonodi ingrossati: un linfonodo ingrossato è un’evenienza piuttosto comune, tuttavia, nel caso in cui nel giro di 10 giorni il fastidio non rientri, è bene rivolgersi al medico. Se un linfonodo continua ad aumentare di volume, sarà necessaria una ecografia di controllo ed eventualmente una biopsia.
  12. Tosse persistente: è un disturbo tipico del fumatore, quindi molto frequente. Se però si tratta di una tosse secca, che persiste da settimane o mesi e se si presenta in piccoli accessi circoscritti, per pochi minuti al giorno, sarà opportuno rivolgersi al medico ed effettuare eventualmente una radiografia del torace.

Elenco redatto dall’American Society of Clinical Oncology (ASCO).

Diagnosi precoce, i 12 campanelli d’allarme per le donne