Dottor Andrea Chelucci, cardiologo di Rete PAS
Le aritmie cardiache sono alterazioni del ritmo o della frequenza dei battiti del cuore. Riconoscerle e curarle è importante per mantenere in buona salute la funzione cardiaca.
Che cosa sono le aritmie cardiache?
Il cuore, organo centrale dell’apparato circolatorio, funziona come una pompa muscolare. Attraverso due fasi – riempimento e svuotamento – coordinate dal sistema elettrico presente all’interno del muscolo cardiaco, fornisce sangue ricco di ossigeno e sostanze nutrienti all’organismo. Gli impulsi generati dal sistema elettrico viaggiano attraverso fibre elettriche, percorrono le cavità cardiache (atri e ventricoli) e le attivano per eseguire correttamente il ciclo cardiaco.
Il numero dei cicli cardiaci compiuti in un minuto rappresenta la frequenza cardiaca, che può essere misurata in vari modi: rilevazione del polso radiale o carotideo, uso di saturimetri, smartwatch e misuratori di pressione. Il ritmo cardiaco, invece, è la regolarità con cui il cuore batte.
Quando vi è un’alterazione del normale ritmo cardiaco o della normale frequenza cardiaca, ci troviamo in presenza di un’aritmia, con il cuore che può battere troppo velocemente, lentamente o con un ritmo irregolare. Le aritmie possono essere classificate in due gruppi:
- aritmie dovute a rallentamenti o interruzioni nel percorso effettuato dall’impulso elettrico. I sintomi possono essere rappresentati da perdita di coscienza, stanchezza o affanno;
- aritmie dovute alla comparsa di un battito anticipato, le cosiddette extrasistole, avvertite come un salto o un tuffo al cuore, oppure di numerosi battiti anticipati e irregolari, come la fibrillazione atriale, percepita come tachicardia, affanno e malessere, o le tachiaritmie ventricolari che possono comportare un rischio di arresto cardiaco.
Quali sono le cause delle aritmie cardiache?
Le cause delle aritmie sono molteplici, ma possono essere raggruppate in due categorie:
- cause extracardiache. Non sono legate direttamente al cuore e includono fattori come la presenza di reflusso gastrico, ernia iatale, il malfunzionamento della ghiandola tiroidea, la carenza di sali minerali (potassio in particolare) e situazioni di stress o ansia;
- cause cardiache. Sono legate a malattie del muscolo cardiaco (cardiomiopatie), malattie valvolari o delle arterie coronarie e malformazioni cardiache.
Come si diagnostica un’aritmia cardiaca?
Il riconoscimento di un’aritmia cardiaca può essere effettuato tramite un elettrocardiogramma (ECG), nel momento in cui avviene un episodio aritmico. Altrimenti, si può ricorrere all’holter cardiaco, un dispositivo mobile indossato dal paziente, che registra l’attività elettrica del cuore in modo continuativo per 24 ore e permette di identificare la presenza dell’aritmia che potrebbe non essere rilevata dall’elettrocardiogramma.
Prevenzione e trattamento delle aritmie
La prevenzione e il trattamento delle aritmie variano a seconda della loro tipologia e causa scatenante. Se la causa non è le legata al cuore, la prevenzione o la terapia sarà mirata a correggerla o rimuoverla. Alcuni esempi possono essere: la correzione della funzione tiroidea, la regolazione dei sali minerali, l’uso di gastroprotettori, unito a una corretta alimentazione serale, per prevenire il reflusso gastroesofageo, e la gestione di situazioni di stress o ansia. Se la causa è cardiaca, bisogna ricorrere alla terapia farmacologica, utilizzando farmaci antiaritmici, oppure a procedure invasive come l’ablazione transcatetere, l’impianto di un pacemaker o di un defibrillatore.