Testicolo ritenuto (criptorchidismo): cos’è e come si cura

Il criptorchidismo o testicolo ritenuto è il termine usato per descrivere l’assenza del testicolo nel sacco scrotale. È una delle patologie più riscontrate nei bambini a livello dell’apparato uro-genitale.

In questo articolo, ne parliamo con la dott.ssa Giulia Bortot, urologa di Rete PAS che si occupa anche di visite urologiche per bambini.

Cos’è il testicolo ritenuto?

Si tratta di una malformazione piuttosto frequente (1% dei bambini di età inferiore ad 1 anno) soprattutto nei bambini nati prematuramente. La patologia è asintomatica. Nei casi di sintomi dolorosi si deve invece indirizzare verso una possibile torsione o subtorsione del testicolo o delle sue appendici, con necessità di valutazione urgente.

urologo per bambiniCome diagnosticare il testicolo ritenuto?

La diagnosi avviene, nella maggior parte dei casi, per riscontro da parte del genitori o del pediatra dell’assenza del testicolo all’interno dello scroto. Durante la visita lo specialista palpa delicatamente e progressivamente il canale inguinale dall’alto verso il basso per apprezzare sotto le dita il testicolo. Viene esaminato anche il testicolo controlaterale, i genitali esterni e l’addome.

In caso di criptorchidismo bilaterale (entrambi i testicoli) con alterazioni dei genitali (ipospadia o alterazioni dello scroto) è necessaria, inoltre, una valutazione endocrinologica e genetica. Non sono indicate, se non in casi specificati dallo specialista, ecografie o risonanze magnetiche. Nella maggior parte dei casi il testicolo è palpabile nel canale inguinale.

Durante la gravidanza l’attenzione deve essere rivolta a fattori di rischio familiari come disordini genetici o endocrinologici, esposizioni ambientali ormonali e in fase perinatale in caso di chirurgia del bambino (es: correzione di ernia congenita).

Il testicolo ectopico e testicolo retrattile

Se il testicolo si trova in una sede diversa da questo percorso si parla di testicolo ectopico. A volte i testicoli sono non palpabili e si localizzano a livello intraaddominale, al confine con l’anello inguinale interno. Circa un 10-15% sono assenti (per agenesia vera o atrofia in utero in seguito a torsione) o si presentano come abbozzi gonadici.

Il testicolo retrattile, “in ascensore”, è invece un testicolo che ha completato la sua discesa nella borsa scrotale ma viene attratto verso l’alto da un riflesso cremasterico accentuato.
Si può apprezzare in sede scrotale alta o a livello dell’anello inguinale esterno e si riporta manualmente nello scroto.

Come si tratta il testicolo ritenuto?

La terapia del testicolo ritenuto è chirurgica. Non vi sono evidenze scientifiche che supportino l’uso di una terapia medica ormonale (hCG o GnRH o trattamenti combinati) per favorire la discesa testicolare.

L’intervento chirurgico deve essere preferibilmente eseguita entro i 12 mesi di vita, per salvaguardare la spermatogenesi e la produzione ormonale, permettere una crescita testicolare e scrotale armonica e ridurre il rischio trasformazioni in senso maligno.

L’intervento, detto “orchipessi” è eseguito per via inguinale o scrotale in base alla localizzazione del testicolo ritenuto, viene praticato in anestesia generale e prevede una piccola incisione inguinale ed una scrotale, per isolare e liberare il testicolo e riportarlo nello scroto dove viene fissato.

La percentuale di successo è molto elevata e la degenza è breve, massimo 1 notte. Qualora il testicolo non fosse palpabile, nemmeno alla visita in anestesia generale prima dell’intervento, sarà necessario procedere ad una esplorazione del canale inguinale e dell’addome (anche per via laparoscopica) per cercare il testicolo e le sue strutture (i vasi spermatici ed il dotto deferente). In presenza di un abbozzo atrofico (testicolo non sviluppato o involuto) questo viene solitamente asportato. In caso di testicolo normale ed intraaddominale l’intervento viene generalmente eseguito in due tempi chirurgici.

Le complicanze associate all’intervento sono rare e prevedono l’atrofia testicolare, la risalita del testicolo fissato, l’infezione, la deiscenza della ferita e l’ematoma.

Pur essendo la fertilità determinata da molteplici fattori, vi è un’associazione tra la ridotta presenza e maturazione di cellule germinali ed il criptorchidismo non trattato precocemente.

Se monolaterale, il testicolo ritenuto non incide particolarmente sulla possibilità di concepimento, al contrario un criptorchidismo bilaterale non trattato determina quasi il 75% di azoospermia (totale mancanza di spermatozoi).

Importante è il follow up e l’autopalpazione, anche nei ragazzi operati di criptorchidismo, per un rischio aumentato di sviluppare neoplasie testicolari. Il rischio di trasformazione neoplastica dipende dall’età all’intervento, dalla morfologia e localizzazione testicolare

Testicolo ritenuto (criptorchidismo): cos’è e come si cura

Dott.ssa Giulia Bortot

Urologia

La dott.ssa Giulia Bortot, urologa, si è formata presso l’Università degli Studi di Ferrara, si occupa di prevenzione e trattamento delle patologie benigne e maligne dell’apparato urinario (reni, surreni, ureteri, vescica) e riproduttore (prostata, pene, testicoli) maschile e dell’apparato
urinario femminile

Mostrare di più