Allergie stagionali: quali sono i sintomi e i fattori di rischio della rinite allergica

Le allergie rappresentano un fenomeno che colpisce un numero sempre più elevato di persone di ogni età, tanto che a manifestare questo problema è circa 1 persona su 5. Eppure, nonostante la diffusioneallergie stagionali, bambina in un prato di fiori che starnutisce raggiunta non sono pochi a sottovalutarne la portata e, di conseguenza, a non adottare i trattamenti consigliati.

Cosa si intende per rinite allergica

Molto comune è l’allergia conosciuta come raffreddore da fieno, o rinite allergica, ossia l’allergia ai pollini, in primis a quelli provenienti dalle graminacee.

Differentemente dal raffreddore, con cui condivide diversi sintomi, a causare l’allergia in oggetto non è un virus, bensì la reazione allergica che un soggetto manifesta (può avvenire sia negli ambienti chiusi che all’aperto) nei confronti degli allergeni che circolano nell’aria. Oltre ai pollini delle piante, ne sono responsabili i peli degli animali da compagnia e gli acari della polvere. Nei mesi più caldi a contribuire alla diffusione delle allergie sono le spore di funghi e muffe.

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Quali sono i sintomi allergie stagionali?

L’allegria da fieno presenta, molti dei sintomi normalmente associati al raffreddore: congestione, naso che tende a colare, starnuti e sensazione di pressione sul petto.

È importante ricordare che se alcune persone tendono a manifestare i sintomi allergici lungo tutto l’arco dell’anno, altre vedono peggiorare la propria condizione in specifici periodi, soprattutto in primavera o in estate. Ma anche in autunno è possibile soffrire di rinite allergica legata a una certa sensibilità al polline di erba.

Spesso compaiono anche tosse, starnuti, prurito a naso, palato, gola e occhi, lacrimazione e occhiaie di tonalità bluastra.

Alcune persone notano una riduzione del senso del gusto o dell’odorato. Ulteriori sintomi rendono più complicato lo svolgimento delle attività quotidiane. Si tratta, in particolare, della sensazione di affaticamento, dell’irritabilità e dell’insonnia. In genere, i sintomi allergie stagionali si manifestano subito dopo l’esposizione alle sostanze allergiche.

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Principali fattori di rischio delle allergie di primavera

Esistono dei fattori di rischio che, per loro natura, aumentano la probabilità di sviluppare allergie di carattere stagionale. Spiccano, in tale ambito:

  •  precedenti casi di allergie in famiglia
  •  nascita nei mesi in cui compaiono i pollini
  •  esposizione al fumo nei primi 12 mesi di vita
  •  esposizione agli acari nei primi 12 mesi di vita

Immunoterapia

Se i sintomi dell’allegria stagionale non dovessero ridursi significativamente mediante l’impiego di farmaci, il medico potrebbe consigliare dei trattamenti specifici come l’immunoterapia (conosciuta anche come terapia di desensibilizzazione). Quest’ultima prevede la somministrazione per un lungo periodo (dai 3 ai 5 anni) di iniezioni regolari a base di allergeni purificati.

Lo scopo del trattamento è arrivare a desensibilizzare nei confronti di specifici allergeni, ridurre i sintomi e fare in modo di minimizzare l’utilizzo di farmaci. L’immunoterapia è ritenuta particolarmente efficace nei soggetti allergici ai peli degli animali, al polline di graminacee ed erbe e agli acari. Nel caso venga impiegata sui bambini, può rivelarsi utile nel prevenire la comparsa dell’asma.

 

Allergie stagionali: quali sono i sintomi e i fattori di rischio della rinite allergica