Psoriasi, genetica e psiche pesano quasi lo stesso

La psoriasi è una malattia molto frequente e può localizzarsi su qualsiasi parte del corpo. La sua comparsa si può associare ad altre condizioni di salute gravi, come alcune forme tumorali, il diabete e le malattie cardiovascolari. Per trattare la psoriasi è necessaria una visita dermatologica.

La forma di psoriasi più comune è quella a placche, che si caratterizza per le chiazze rosse, ispessite, ricoperte da un accumulo bianco-argenteo di cellule morte.

Insieme alla predisposizione genetica, anche i disordini psicologici, le infezioni e i traumi giocano un ruolo fondamentale. Esiste, in aggiunta, un aspetto fisiologico che collega stress e psoriasi, a causa del rilascio da parte delle terminazioni nervose di alcune molecole che, interagendo con le cellule del sistema immunitario, portano a un diretto aumento dell’infiammazione della pelle. Da questo quadro si deduce come l’approccio a questa patologia debba essere globale, integrando quanto più possibile la dimensione psico-sociale del paziente con quella clinica.

Psoriasi

La psoriasi in Italia

Secondo recenti stime, in Italia sono circa 2,5 milioni le persone affette da psoriasi. Circa l’80% soffre di psoriasi a placche, nelle forme lieve o moderata, mentre il restante 20% è colpito da una forma grave, che a volte può richiedere il ricovero in ospedale. Nonostante il forte impatto e le ripercussioni sociali, la psoriasi rimane una patologia ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata.

Gli obiettivi della terapia. Bloccare l’interleuchina IL-17A

Nell’insorgenza della psoriasi, un ruolo chiave è giocato da una citochina, l’interleuchina IL-17A, che sostiene il processo infiammatorio alla base della patologia. L’inibizione diretta dell’attività di questa interleuchina rappresenta il target terapeutico ideale. Ad aprile 2016 la Commissione Europea ha approvato ixekizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato IgG4 che si lega selettivamente all’interleuchina IL-17A e ne inibisce l’interazione con il proprio recettore, inibendo il rilascio di citochine pro-infiammatorie e chemochine e bloccando il processo infiammatorio della psoriasi. [Fonte dell’articolo: www.quotidianosanita.it.]

Psoriasi, genetica e psiche pesano quasi lo stesso