Nel capitolo dedicato alla Salute dell’edizione 2016 del rapporto Bes dell’Istat sul “Benessere equo e sostenibile in Italia” emerge, innanzi tutto, nonostante per longevità restiamo ancora secondi in Europa dopo gli spagnoli, il tasso di sopravvivenza in buone condizioni di salute però non ci vede tra i primi nel continente. Continua però la discesa della mortalità infantile, per tumori e anche la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso tra gli anziani torna a diminuire dopo l’incremento osservato nei due anni precedenti. Migliora la percentuale di adulti in sovrappeso e il consumo di frutta anche se l’alta sedentarietà rimane un problema. Torna a crescere il consumo di alcool in gran parte dovuto all’aumento del fenomeno del binge drinking tra i giovani.
Nel 2015 la speranza di vita alla nascita in Italia è di 82,3 anni mentre l’anno prima, nel 2014 era di 82,6 anni. Una leggera riduzione della vita media alla nascita, dovuta a una combinazione di oscillazioni demografiche e di fattori congiunturali di natura epidemiologica e ambientale.
L’alta longevità in Italia non è accompagnata però da analoghi livelli della sopravvivenza in buone condizioni di salute. In Italia la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni è di circa un anno inferiore alla media europea.
Il tasso di mortalità infantile in Italia è da anni tra i più bassi in Europa e anche tra i disturbi mentali, gli italiani figurano tra i meno ansiosi e depressi nella Unione Europea.
Anche rispetto a fattori di rischio per la salute quali l’abitudine al fumo e l’eccesso di peso, l’Italia si colloca tra i paesi con i valori più bassi per entrambi gli indicatori. Nel 2015 però sono cresciuti i decessi a causa di influenza ed estate torrida, ma i primi dati del 2016 mostrano la mortalità in diminuzione.
In calo anche la mortalità dei giovani per incidenti da mezzi di trasporto. Scendono anche le morti tra i 20 e i 64 anni causate da tumore, passando da 8,9 a 8,6 decessi per 10.000 residenti. Si tratta di decessi in parte evitabili con interventi di prevenzione primaria – volti alla riduzione della diffusione dei fattori di rischio di insorgenza – e con la prevenzione secondaria basata su controlli ed esami diagnostici.
In calo anche la mortalità causata da demenze e dopo 10 anni scendono le persone in eccesso di peso. Dopo anni di stabilità inoltre, il consumo di quantità adeguate di frutta e verdura aumenta leggermente, soprattutto tra le donne, tuttavia complessivamente tale quota non raggiunge nemmeno un quinto della popolazione di 3 anni e più (18,8%).
Stabili i fumatori. Dopo un lungo trend di graduale diminuzione, rimane stabile nel 2015 la proporzione standardizzata di fumatori (il 20,2% delle persone di 14 anni e più). Per quanto riguarda l’alcol invece sono stati annullati i miglioramenti dell’anno passato, con il 16,4% delle persone di 14 anni e più che presenta abitudini di consumo di alcol considerate a rischio.
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