I temi in ambito sanitario portati alla ribalta dalle cronache internazionali sono stati molti e spesso differenti tra loro. Ecco una sintesi degli argomenti che hanno tenuto banco nell’anno che sta per concludersi.
1. L’epidemia di Zika. È stata confermata l’associazione dell’infezione in gravidanza con la microcefalia e con la sindrome di Guillain-Barré. L’emergenza è comunque rientrata e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato concluso lo stato di emergenza.
2. L’allergia alle arachidi. A differenza di quanto creduto fino a qualche tempo fa, l’introduzione precoce di questi alimenti non sembra essere pericolosa. Negli Stati Uniti suggeriscono di farle mangiare anche a partire dai 4-6 mesi di vita.
3. I vantaggi di una vita attiva. L’inattività fisica è responsabile del 3,8% dei decessi in tutto il mondo. Inoltre, per controbilanciare gli effetti della sedentarietà non basta solo l’esercizio fisico ma bisogna condurre una vita il più possibile attiva.
4. La lotta contro il cancro. Tra le altre cose, è stato scoperto il processo che porta alla formazione delle metastasi, le modalità per certificare l’efficacia di una terapia combinata in grado di eliminare il tumore al seno in soli 11 giorni e di indurre il sistema immunitario del paziente ad uccidere le cellule tumorali.
5. Le statine. Farmaci contro il colesterolo alto, sono stati associate ad un aumento del rischio di ictus ischemici, diabete e miopatie. Alla luce dei dati a disposizione gli esperti però, per il momento si è concluso che il rapporto tra benefici e rischi della loro assunzione è nettamente a favore dei primi.
6. Il ruolo delle industrie nel settore salute. Negli anni ’60 avrebbe contribuito ad insabbiare l’effetto negativo del consumo di zuccheri sulla salute cardiovascolare e che ancora in tempi più recenti avrebbe condotto campagne contro riforme nel campo della salute.
7. La marijuana. Il dibattito è stato alimentato dalla pubblicazione di alcune ricerche che hanno, tra le altre cose, evidenziato anche come il suo consumo sia associato a perdite di memoria e aumento del rischio di osteoporosi ma, allo stesso tempo, a riduzioni della beta-amiloide responsabile dell’Alzheimer e della morte delle cellule nervose.
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