Nel 2015 è cresciuta considerevolmente in Toscana la quantità di persone raggiunte dall’invito a fare gli screening oncologici.
Il fattore di maggior rilievo riguarda l’estensione degli screening oncologici del colon-retto, che ha raggiunto il 99,5% dei cittadini (l’anno prima si era attestato all’88%). Molto alta anche l’estensione per gli screening oncologici dei tumori femminili, con valori superiori al 90%: circa 94% per lo screening mammografico e 95% per lo screening al collo dell’utero.
Importante soprattutto è il dato che riguarda il numero di persone che rispondono all’invito e si presentano a fare il controllo. Per quanto riguarda le donne, il numero di controllo effettuati è arrivato al 74% per il tumore alla mammella e 59% per quello al collo dell’utero. Dati importanti, che per Paola Mantellini – direttore del Servizio prevenzione secondaria screening e responsabile del Centro di riferimento regionale per la prevenzione oncologica – «collocano la Toscana tra le regioni con le migliori performance ed esprimono il grado di fiducia delle cittadine toscane in questi interventi di sanità pubblica».
Minore invece la partecipazione allo screening per il tumore del colon-retto, che si aggira intorno al 50%, con una più bassa sensibilità a rispondere all’invito degli uomini rispetto alle donne.
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