Sono tanti gli interrogativi che si pongono le pazienti, soprattutto quelle più giovani, riguardo al benessere intimo e al rapporto con la ginecologa.
Abbiamo chiesto alla dott.ssa Chiara Meleca, ginecologa di Rete PAS, quali sono i dubbi e le domande più frequenti.
1. Dottoressa a che età eseguire la prima visita ginecologica?
“Non esiste un’ età giusta per iniziare. Sicuramente dopo aver iniziato l’attività sessuale e va eseguita con cadenza annuale dall’età fertile fino e compresa l’epoca menopausale. È utile eseguire una valutazione ginecologica prima dei rapporti sessuali, in caso ci siano problemi legati al ciclo (dolore mestruale, flusso mestruale abbondante o irregolarità mestruale).”
2. Le pillole anticoncezionali fanno ingrassare?
“Dobbiamo superare questa convinzione soprattutto legata a terapie ormonali vecchie e non più utilizzate. Le attuali formulazioni ormonali non fanno ingrassare, perché non modificano il rapporto massa magra-massa grassa corporea.
Alcune pillole possono eventualmente causare un minimo di ritenzione idrica soprattutto i primi mesi di assunzione che può essere risolta tranquillamente con abbondante idratazione e regolare esercizio fisico. Bisogna scegliere la pillola giusta per ogni donna, in base anche al peso corporeo di partenza, attività fisica e motivo di richiesta della terapia ormonale.
Al giorno d’oggi abbiamo una vastissima scelta di pillole da poter utilizzare (con diversi dosaggi ormonali di estrogeni e tipo di estrogeno e diversi progestinici) ed è nostra premura cercare la pillola che più calzi meglio su ogni ragazza/donna, ricordandoci sempre che la contraccezione è alleata della donna.”
3. “Dottoressa sono in gravidanza: quali sono i cibi da evitare?”
“Bisogna evitare cibi crudi o poco cotti o che non siano stati conservati correttamente. Evitare salumi (concessi invece prosciutto cotto, mortadella e fesa di tacchino in quanto cotti); sempre da evitare sono frutta e verdura non lavate correttamente. Particolare attenzione ai prodotti artigianali perché non sempre nota la loro preparazione e cottura.
Evitare gli alcolici (non è nota in letteratura la dose minima per la sindrome feto-alcolica). Si possono mangiare i formaggi stagionati o comunque prodotti con latte pastorizzato. Si possono mangiare le uova, ma devono essere ben cotte. Limitare il consumo di pesci ricchi di mercurio, che può risultare dannoso sul feto (pesce spada e tonno).”
4. È possibile fare un parto naturale dopo un precedente parto cesareo?
“Assolutamente sì. Secondo le linee guida della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), il parto vaginale può essere proposto a tutte le donne in seguito a taglio cesareo, in assenza di controindicazioni specifiche e che abbiano feto in presentazione cefalica al termine della gravidanza.
È opportuno eseguire un counseling prenatale adeguato e dettagliato in modo tale che la donna sia informata circa i rischi e benefici del parto vaginale post taglio cesareo (TOLAC trial of labor after caesarean).
Le complicanze maggiori associate al parto vaginale post taglio cesareo sono il rischio di rottura d’utero (0,5%) e la possibilità di ricorrere comunque ad un taglio cesareo urgente. Tuttavia i benefici del TOLAC superano i rischi, soprattutto inerenti al rischio di re-intervento (per aderenze, lesioni d’organo) oltre ad avere benefici anche fetali (minor rischio di distress respiratorio alla nascita).”
5. Quando è opportuno iniziare a fare il pap-test e quando eseguire la vaccinazione per il papilloma virus?
“Lo screening per il tumore del collo dell’utero in Italia prevede l’esecuzione di un pap-test ogni tre anni nelle donne con un’età compresa tra i 25 e i 29 anni. Nelle donne dai 30 ai 65 anni viene eseguito l’HPV test ogni 5 anni. Alcuni programmi di screening utilizzano HPV test dai 30 anni, altri dai 35 anni. Lo screening è raccomandato fino ai 65 anni. Oltre questa età, se tutti i pap-test precedenti sono sempre stati negativi, la scelta di eseguirlo è personale perché il rischio di sviluppare un tumore del collo dell’utero è molto basso.
Non è raccomandato eseguire il pap-test prima dei 25 anni, in quanto le infezioni da papillomavirus sono infatti più frequenti nelle fasce di età più giovani, ma nella quasi totalità dei casi regrediscono spontaneamente.
In Italia la vaccinazione anti-HPV è raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni di età. I vaccini anti-HPV oggi utilizzati proteggono contro i 9 sierotipi di HPV più pericolosi correlati al tumore della cervice uterina.
Per approfondire: Pap-Test: che Cos’è e a Cosa Serve
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La dott.ssa Meleca riceve presso gli ambulatori Rete Pas e Pas Empolese per visite ginecologiche e ostetriche oltre che per ecografie.
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