Perdita di capelli nelle donne

Come influiscono i cambiamenti ormonali durante la gravidanza e la menopausa

Continua, con un nuovo appuntamento, la nostra campagna di sensibilizzazioneDalle donne, per le donne” per parlare di salute femminile e di prevenzione delle principali patologie della donna.
Oggi parliamo di perdita di capelli nelle donne, soprattutto durante la gravidanza e la menopausa.

tricologiaQuali sono le cause della caduta dei capelli?

Non è semplice sintetizzare le cause che si celano dietro ad una perdita di capelli, che spaziano dalla genetica alle malattie acquisite e ai cambiamenti ormonali, dagli agenti infettivi fino allo stile di vita.

La caduta dei capelli va quindi indagata affidandosi alle mani di un esperto: non esiste una soluzione che vada bene per tutti. I tanto decantati integratori generici, shampoo anticaduta e lozioni magiche potrebbero solo contribuire a svuotare il vostro portafogli e a non risolvere il problema. Le donne più degli uomini durante l’arco della loro vita subiscono importanti cambiamenti ormonali, da questo punto di vista gli eventi più significativi sono la gravidanza e la menopausa.

Quali sono i cambiamenti durante la gravidanza?

Accennavamo all’importante ruolo degli ormoni nella crescita dei capelli, in particolar modo degli estrogeni, prodotti nella donna dalle ovaie. Durante la gravidanza gli estrogeni svolgono una funzione di sostegno alla gestazione: la loro produzione costante favorisce l’ingrossamento dell’utero che dovrà ospitare il feto e delle ghiandole mammarie per prepararsi all’allattamento. Lo stesso effetto proliferativo si estende anche sui capelli che, come accade nella maggior parte delle gravidanze, raggiungono il loro massimo splendore.

Nel dettaglio gli estrogeni riescono a prolungare la fase anagen, ossia di crescita dei capelli, nella quale molte donne osservano una diminuzione della caduta e una chioma più rigogliosa. Questo stato di grazia non dura per sempre, nel post partum infatti si ha un rapido calo degli estrogeni e i capelli cadono più facilmente.

La caduta comincia qualche mese dopo il parto, ed è un processo che nella maggior parte dei casi si autolimita, tornando alle condizioni di partenza pregravidiche. Quando però, a distanza di 6 mesi/1 anno dal parto, la donna nota una difficoltà nella ricrescita dei capelli, aree di diradamento non presenti prima della gravidanza e perdite copiosa che non accenna a diminuire è consigliabile rivolgersi ad un tricologo esperto.

Durante la menopausa, invece, cosa succede ai capelli?

Si definisce menopausa la scomparsa dei flussi mestruali da almeno 12 mesi e la cessazione della funzione delle ovaie, responsabili della produzione degli estrogeni. Il progressivo calo della concentrazione nel sangue di questi ormoni ha numerosi effetti sull’organismo: sintomi vaso-vagali come le vampate di calore, ridotto metabolismo osseo con maggiore rischio di fratture, ripercussioni sul tono dell’umore, ma anche conseguenze sulla crescita dei nostri amati capelli.

La menopausa non ha lo stesso impatto sulla vita di tutte le donne, a partire dall’età di insorgenza che è mediamente 51 anni, ma può essere precoce ed esordire prima dei 40 anni. Molte donne lamentano diradamenti dei capelli soprattutto nell’area fronto-occipitale con assottigliamento degli stessi, mentre l’entità della caduta può essere percepita come assolutamente normale.
Anche altri fattori possono contribuire a un peggioramento di questa condizione, per esempio: genetica sfavorevole; abitudini errate come fumo e consumo di alcol; regimi alimentari con scarso apporto di vitamine e proteine.

La maggior parte dei diradamenti post menopausali non sono dovuti a patologie, ma giocano un ruolo importante sull’autostima della paziente ed il benessere psicologico. È auspicabile che la donna si rivolga ad un medico esperto in tricologia non appena noti uno dei cambiamenti sopracitati in modo da attuare un piano di prevenzione per evitare ulteriori peggioramenti.
Durante la visita, oltre ad un’attenta raccolta dell’anamnesi, si eseguono ispezione del cuoio capelluto, pull test, analisi microscopica del capello e valutazione degli esami ematochimici. I dati raccolti durante la visita tricologica serviranno a scegliere una terapia adeguata, che tenga conto delle molteplici cause che concorrono alla perdita dei capelli.

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