Come viene condotta una visita ginecologica pediatrica?
Non sussiste alcun dubbio sul fatto che la visita ginecologica pediatrica rappresenti un passaggio importante, volto ad agire preventivamente sui problemi di salute femminile, o a curare eventuali disturbi già esistenti. In genere, tale visita è raccomandata alle ragazze che si vengono a trovare nella fascia d’età compresa tra i 13 e i 15 anni. Ma queste ultime devono sentirsi libere anche in precedenza di poter parlare con i propri genitori dei problemi di natura ginecologica emersi. Non è raro, infatti, che questi inizino a manifestarsi già in giovanissima età. Tra i più frequenti si ricordano disordini endocrinologici o legati alle mestruazioni.
Sull’importanza del ginecologo sin dall’infanzia e dall’adolescenza ne parlano i nostri ginecologici.
A che età occorre fare la prima visita ginecologica?
Fino all’età di 10 anni, la famiglia e il pediatra hanno un ruolo importante nell’evidenziare l’insorgenza di situazioni cliniche per le quali è importante consultare il ginecologo. Il problema più comune è l’infiammazione delle parti intime. In questa fase le bambine cominciano ad esplorarsi, inoltre spesso giocano per terra a casa, alla scuola materna, alla scuola primaria: è una condizione frequente, quindi, che la vulva delle bimbe sia arrossata. Solitamente la mamma pone dei rimedi come l’uso di creme anti-arrossamento e lenitive ma, se nonostante ciò l’infiammazione non passa, è utile ricorrere al ginecologo.
In tali casi si può effettuare un tampone vulvare, assolutamente indolore per la bimba, per una cura più appropriata. Si potrà anche informare la mamma su banali norme igieniche da seguire.
Adolescenza e pubertà: quando interviene il ginecologo?
Esistono problematiche più importanti come per esempio se ci si accorge che la bimba presenta peluria sul pube e/o ascelle molto precocemente o sviluppo del seno – bottone mammario – in età molto precoce, oppure se addirittura vi è una perdita di sangue dai genitali; in questi casi è necessario consultare il ginecologo che prescriverà indagini più approfondite ,ad esempio l’ecografia pelvica per valutare lo sviluppo dei genitali interni e/o un prelievo di sangue per i controlli ormonali ed altro ancora.
Il momento della prima mestruazione è importante e, sia la famiglia che il pediatra, ne devono sorvegliare l’andamento, il ritmo, la quantità, la durata e il dolore: in caso di alterazione di tali parametri, il ginecologo è indispensabile. L’età della prima mestruazione è molto variabile e lo sviluppo corporeo della bambina si matura fino a diventare una giovane donna. È necessario che la famiglia faccia attenzione anche alle problematiche di accettazione del proprio corpo: acne, eccesso di peluria ed ad eventuali disturbi alimentari ed eventualmente ricorrere allo specialista ginecologo.
Nella crescita della bambina è necessario sia assecondare che controllare tale fase ed accorgersi se la ragazzina ha rapporti intimi: occorre quindi chiedere un parere ad una figura esperta come il ginecologo che può spiegare in termini semplici e chiari i vantaggi e gli svantaggi, ad esempio, dell’uso di anticoncezionali.
Nel visitare le giovani pazienti il pediatra si pone l’obiettivo quello di ispezionare gli organi genitali, ma non solo, tanto che parte più rilevante del suo intervento consiste nel rilasciare raccomandazioni in merito a come prevenire le malattie a trasmissione sessuale.
Visita già da bambine: quando farne ricorso
Una tipica patologia a presentarsi già a partire dai 2 anni, fino ai 6, è rappresentata dalle sinechie delle piccole labbra, ossia la conglutinazione delle stesse per esiti aderenziali post-infettivi. In questo caso la prima cosa da fare è accertare attraverso l’urinocoltura accompagnata da un tampone vaginale che l’infezione sia ancora presente. Qualora l’esame sia positivo, il ginecologo inizierà a somministrare alla bambina una terapia antibiotica mirata, seguita da applicazioni di estriolo quotidiane.
L’importanza dell’anamnesi nella visita ginecologica pediatrica
L’anamnesi è un elemento fondamentale nella visita ginecologica, anche quando questa vede una bambina come paziente. Se si tratta di una neonata, o di una bimba che sta attraversando la prima o seconda infanzia (quindi fino ai 6 anni d’età), potrà essere acquisita in modo indiretto dalla madre.
Nella terza infanzia, o durante la pubertà (coprendo la fascia fino ai 15 anni d’età), a fornire informazioni in merito saranno sia la paziente che la mamma. Dai 16 ai 18, infine, sarà la paziente a farlo; nel caso quanto ottenuto sia ritenuto impreciso, la madre aiuterà a fare chiarezza. La ragazza, infatti, potrebbe mostrarsi piuttosto reticente, oppure tendere a sottostimare (o, al contrario, sovrastimare) alcuni sintomi.
Differenza tra anamnesi familiare, patologica e fisiologica
Con l’anamnesi il ginecologo mira ad acquisire più dettagli possibili e, al fine di ottenerle, abbina all’anamnesi familiare quelle conosciute, rispettivamente, come anamnesi patologica e fisiologica. La prima prende in esame lo storico delle malattie che hanno avuto luogo nella vita della famiglia. Oggetto della valutazione sono, in primis, problemi di natura neurologica, ormonale e metabolica. L’anamnesi patologica, invece, fa riferimento alla storia delle malattie vissute dalla bambina, cui vanno ad aggiungersi eventuali intolleranze o allergie. L’anamnesi fisiologica, infine, valuta l’età del menarca, e la presenza di eventuali dolori, irregolarità o sindrome premestruale.
Alcuni consigli per le mamme
Se sei una mamma, e stai pensando di ricorrere a una visita ginecologica per la tua bambina, dovresti spiegare a quest’ultima che la visita cui andrà incontro avrà l’obiettivo di raccontare la propria storia e consentire al ginecologo di raccogliere dati volti ad aiutarla ad affrontare nel migliore dei modi il percorso di crescita.
Data la giovane età, non è così remoto che una bambina, o un’adolescente, venga a trovarsi in imbarazzo dinnanzi al ginecologo.
Sarai proprio tu, come madre, a spiegare che non c’è davvero nulla di cui aver paura, indicando che il medico deve essere considerato un alleato, e non una figura da temere.
Non sottovalutare il fatto che la bimba o ragazza potrebbe non desiderare te come accompagnatrice, ma preferire un’amica. In tal caso faresti bene ad accontentarla, in quanto riuscirebbe a sentirsi maggiormente a proprio agio.
Il rapporto col ginecologo è molto particolare: la ragazzina, diventata giovane donna, deve averne fiducia e poter eventualmente confidare i problemi che né la mamma, né il babbo, né le amiche possono correttamente gestire e tantomeno risolvere.
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